Pubblicato all’inizio del 1810, Zastrozzi (insieme a St. Irvyne, o il Rosacroce, del dicembre dello stesso anno) è il primo dei due romanzi gotici che Percy Bysshe Shelley scrisse mentre ancora frequentava Eton. Romanzo giovanile e di non eccessivo valore letterario, Zastrozzi, come l’altro, si rivela tuttavia lettura ineludibile per chiunque intenda accostarsi all’opera dei maggiori poeti del Romanticismo inglese. Da qui ha infatti inizio un viaggio testuale in cui un materiale ancora rozzo, ma non privo di suggestioni, si andrà affinando sino a trasformare le ormai sfruttate convenzioni gotiche in strumento sensibilissimo atto a scandagliare i fantasmi che agitano la mente dell’uomo e a drammatizzare i conflitti sia intimi che pubblici, svelando la crudeltà e la violenza su cui si tesse l’ordito dell’intero tessuto sociale.
Storia di una funesta vendetta sul giovane Verezzi e sulla sua ignara innamorata, Giulia, ove il protagonista Zastrozzi non esita a strumentalizzare l’ardente passione, non ricambiata, di Matilda per Verezzi e il suo antagonismo con Giulia, in Zastrozzi evidenti sono i debiti di Shelley nei confronti della narrativa gotica. A partire dai personaggi principali, clichés che con poche varianti si ritrovano in numerosi romanzi del genere – il malvagio che perseguita la fanciulla innocente, la donna fatale che insidia il giovane eroe –, sino al tragico finale, cui si perviene dopo un intreccio da autentico “thriller”.
Anche i luoghi deputati all’azione – tetri castelli solitari, prigioni sotterranee, paesaggi aspri di montagne e di boschi flagellati da tempeste – sono desunti dalle ormai collaudate tecniche del romanzo gotico. Nel romanzo di Shelley mancano invece elementi magici e soprannaturali, pur frequenti nell’apparato gotico tradizionale. L’interesse dell’autore, piuttosto, fin da principio s’incentra soprattutto sugli interiori conflitti psicologici che lacerano i protagonisti, a iniziare proprio dal malvagio Zastrozzi, nel quale è possibile ravvisare un abbozzo del futuro trasgressore prometeico, protagonista delle opere più mature di Shelley.
Percy Bysshe Shelley
ZASTROZZI
a cura di Giovanna Silvani
Pagine 111, brossura, cm 15×21, anno 2002, Aletheia – Nardini Editore
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