Il restauro dell’icona di Santa Maria Nova

L’icona di Santa Maria Nova, proveniente dalla chiesa detta di Santa Francesca Romana al Foro Romano, raffigura la Madonna col Bambino e appartiene alla tipologia Odigitria, molto diffusa nella pittura di icone romane. Spesso è indicata con il termine Odigitria Dextrokratousa: il Bambino è sorretto dal braccio destro della madre, che alzando la mano sinistra sul petto lo indica.

Interpretando le tracce contenute nelle evidenze materiali, è possibile ripercorrere l’intricata storia delle vicende conservative di questa icona, il cui aspetto odierno è l’esito di un assemblaggio piuttosto complesso.

Si tratta infatti di un’icona nella quale i due volti della Madonna e del Bambino sono dipinti su due frammenti di tela, fatti aderire a un supporto ligneo, a sua volta dipinto attorno a essi per completare le figure, creando i corpi e il fondo oro.

I volti provengono da un unico tessuto di lino e sono ciò che rimane di una sacra immagine molto antica: vennero incollati come ritagli, in un momento imprecisato, sul piano di una tavola, come dimostrano i margini dei due frammenti tagliati di netto. A occhio nudo si riesce a intravedere, in zone circoscritte, la struttura dell’ordito e della trama. […]

Indice:
Introduzione
Brevi note sulla storia conservativa
Lo studio sulle tecniche di esecuzione
Il supporto e le tecniche di esecuzione
Considerazioni sullo stato di conservazione
Il restauro
Le indagini scientifiche
– Indagini microbiologiche
– Intervento di disinfezione
– Indagini per la caratterizzazione del materiale tessile
– Le analisi xilototomiche per la determinazione delle specie legnose costitutive del supporto
– Datazione del supporto ligneo con il metodo wiggle-matching
Scelte conservative per l’esposizione
Note

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Di: Manuela Capano, Federica Di Cosimo, Francesca  Fumelli, Giulia Galotta, Elisabetta Giani, Maria Rita Giuliani, Costanza Longo, Manuela Romagnoli, Albertina Soavi, Filippo Terrasi

Apparso su Bollettino ICR 32 (Gennaio-Giugno 2016; stampato in aprile 2017) – pagine 49-76 + abstract in inglese

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