La Natività con i santi Lorenzo e Francesco dipinta da Caravaggio per l’Oratorio di San Lorenzo a Palermo è stata trafugata nell’ottobre 1969 e in seguito si è più volte ipotizzato che sia andata distrutta. Prima della mostra su Caravaggio del 1951 a Milano il dipinto fu inviato all’Istituto Centrare del Restauro (ICR) per il restauro, ma le complesse operazioni avviate su altre opere caravaggesche siciliani provenienti dal Museo Nazionale di Messina (la Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori, sempre di Caravaggio, la Cena di Emmaus e l’Incredulità di san Tommaso di Alonso Rodriguez) e, soprattutto, il forte ritardo con cui giunse il dipinto all’ICR non ne consentirono il restauro. E così, al termine della mostra, la Natività tornò all’ICR insieme ad altri cinque dipinti di Caravaggio conservati nelle chiese romane, dirottate all’Istituto per accertamenti radiografici.
Preliminarmente all’inizio dei lavori, il dipinto fu radiografato a campione su zone significative, come era prassi in quel periodo. In questa sede ne viene approfondita la lettura, accompagnando tale materiale con fotografie allora scattate, dal cui confronto emerge una serie di osservazioni aggiuntive di rilievo, in particolare sulla tecnica esecutiva.
di Elisabetta Giani e Claudio Seccaroni
Apparso su Bollettino ICR 28 (Gennaio-Giugno 2014) – pagine 35-46 abstract in inglese
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