Il primo negativo fotografico da cui ricavare, per esposizione a contatto, copie positive risale al 1840: il calotipo inventato da Henry Fox Talbot che lo brevettò l’anno successivo. L’articolo passa in rassegna le lastre di vetro, uno dei primi negativi utilizzati per le stampe positive su carta (Il calotipo, la lastra in vetro all’albumina, la lastra in vetro al collodio, la lastra in vetro alla gelatina) trattando delle loro caratteristiche fisiche e chimiche. Si passa poi a trattare il degrado di questi materiali nel tempo e i danni di natura fisica, di natura chimica, di natura microbiologica e quelli dovuti a una conservazione inadeguata, con consigli per la loro conservazione. Conclude l’articolo una ricca bibliografia di riferimento.
Daniele Ruggiero
Estratto da Kermes 97 (Gennaio-Marzo 2015) – pagine 45-55
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