In questo contributo si intendono fornire i dati scientifici scaturiti nelle fasi iniziali di un intervento conservativo su un nucleo di sculture in marmo policromo e dorato, portato avanti nell’ambito dell’attività dell’Istituto centrale per il restauro. I marmi in oggetto sono databili stilisticamente tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento e sono oggi conservati nel Museo Diocesano di Orte.
Da un disegno a penna di Anonimo che reca l’annotazione del maggio 1723, ritrovato nell’archivio della curia vescovile, risulta che, prima dello smantellamento dell’antica Cattedrale ortana, ricostruita e riaperta al pubblico proprio nel primo quarto del Settecento, tutti questi marmi facevano parte di un dossale presente sull’altare dell’Assunta. […]
Preliminarmente all’avvio dell’intervento conservativo è stato verificato che tutte le cornici di collegamento delle parti figurate del dossale erano purtroppo andate perdute. Attualmente, perciò, del dossale d’altare si conservano i seguenti marmi: la statua raffigurante san Pietro a tutto tondo, con la sua nicchia originariamente separata in due parti; la statua di san Paolo a tutto tondo priva della nicchia che doveva contenerla; la statua di san Lorenzo scolpita quasi a tutto tondo, ma inserita all’interno della sua nicchia, scolpita in un unico blocco marmoreo, con la parasta destra sin dall’origine eseguita separatamente; la statua di san Giovanni dentro la sua nicchia, scolpita in modo simile a quella di san Lorenzo su un unico blocco, ma con la conchiglia superiore e una parasta laterale lavorate separatamente; una lastra quadrangolare decorata ad altorilievo con il Cristo risorto benedicente circondato da teste di angeli scolpite a bassorilievo, costituita da due marmi uniti insieme; una lastra quadrangolare lavorata a rilievo con figure di angeli utilizzata come Tabernacolo; una lunetta decorata a rilievo raffigurante il Padre Eterno. L’utilizzo di marmi dai differenti caratteri litologici e spessori, per la composizione delle varie figure e rilievi con blocchi giustapposti, ha portato plausibilmente a ipotizzare che si tratti di marmi di spolio da uno dei tanti edifici di età antica dell’area ortana.
Nel corso dell’intervento di restauro la rimozione delle sostanze sovrammesse che alteravano la leggibilità delle opere ha permesso di eseguire uno studio approfondito sia della tecnica esecutiva sia della policromia ancora conservata attraverso una serie di indagini scientifiche. […]
————————————-
INDICE:
Introduzione
Stato di conservazione e tecnica esecutiva
Le indagini scientifiche
Conclusioni
Bibliografia
Note
———————
Di Lucia Conti, Giancarlo Sidoti, Michela Botticelli, Laura Medeghini, Simona Pannuzi, Giorgia Galanti, Daria Montemaggiori
Estratto da Bollettino ICR N. 36 (Gennaio-Giugno 2018 – Stampato Agosto 2021) – pagine 3-12
ARTICOLO IN VERSIONE DIGITALE IN FORMATO PDF – DIGITAL VERSION IN PDF FORMAT
——————————————————————————-
>> CONSULTA L’ELENCO DEGLI ARTICOLI DISPONIBILI DEL BOLLETTINO ICR:
https://www.nardinieditore.it/categoria-prodotto/bollettino-icr/bollettino-icr-articoli/
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.