La Sala di Giove è quarta nella linea di sequenza degli ambienti disposti lungo la facciata del palazzo al piano nobile, ma fu la seconda a essere dipinta da Pietro da Cortona. Per questa sua precedenza nella cronologia d’esecuzione dobbiamo considerare che la Sala di Giove ospitava il trono granducale ed era quindi necessario portarne presto a compimento la decorazione, oltre ad essere di grande importanza il carattere fastoso del suo allestimento: alle pareti pendevano alcuni arazzi con le Stagioni e tre grandi quadri di Andrea del Sarto completavano l’arredo. Certamente l’impianto grandioso di Pietro da Cortona, con la visione dell’empireo, insieme alla raffinatezza degli stucchi, dovevano contribuire non poco all’effetto di magnificenza desiderato.
In tutte le sale della serie dei Pianeti la decorazione plastica integra quella pittorica, secondo un progetto complessivo e unitario frutto della mente creativa di Pietro da Cortona.
Per realizzare gli stucchi delle Sale dei Pianeti, Pietro da Cortona lavorò con due squadre di stuccatori: una formata da maestranze romane e una da maestranze fiorentine. Non sappiamo esattamente come furono suddivisi gli incarichi, ma sembrerebbe che nella Sala di Giove fino al 1644 avesse lavorato unicamente la squadra romana. Del soggiorno fiorentino si conservano molti documenti che, oltre a fornirci semplici notizie di vita quotidiana, danno anche informazioni interessantissime per comprendere l’organizzazione della bottega e chiarire alcuni specifici procedimenti tecnici.
Il committente, Ferdinando II de’ Medici (1610-1670), aveva voluto celebrare, attraverso la decorazione dell’appartamento di rappresentanza, le virtù e gli effetti del Buon Governo, nonché la gloria della propria dinastia. Così viene presentata la vita del principe ideale, figura del Granduca stesso, che acquista sempre maggior credito presso gli dei per l’apprendimento e l’esercizio costante delle virtù, dall’adolescenza fino alla maturità al punto di essere assunto nell’empireo a conclusione della propria esistenza terrena.
[…]Indice:
La tecnica di esecuzione degli affreschi
La tecnica di esecuzione degli stucchi
Note
Abstract
Di: Fabrizio Bandini, Alberto Felici, Mariarosa Lanfranchi
Estratto da Kermes 46 (Aprile-Giugno 2002) – pagine 37-50 + abstract
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