La relazione tra colore e materia è uno degli aspetti più sconvolgenti dell’arte. Tutte le professionalità che in qualche modo entrano nel rapporto arte-restauro ne rimangono affascinante: i chimici per la parte analitica e per le ingegnose sintesi che hanno le proprie radici nell’alchimia, gli storici per affrontare la genesi dell’opera e indirettamente lo spirito dell’autore, i restauratori per la necessità più varie, come quella di replicare le tonalità che il tempo ha mutato, oppure di far tornare un pigmento alterato alla suo cromatismo originale. Il volume si articola in blocchi descrittivi, con le caratteristiche dei più importanti pigmenti che l’uomo ha adoperato fino alla metà dell’800, suddivise nelle schede della prima parte, che riportano i vari sinonimi utilizzati, una loro storia sintetica, le caratteristiche di resistenza all’invecchiamento, le proprietà chimico-fisiche. La seconda parte è dedicata alla diagnostica: chi desidera approfondire e trovare con rapidità le informazioni relative alle principali tecniche analitiche troverà i dati relativi alle spettrofotometrie uv/vis/nir, Fair e raman, nonché EdS, xrf e xrd, tutte corredato da una bibliografia specifica. Una terza parte raccoglie in tabelle i periodi di utilizzo dei vari pigmenti, permettendo una semplice individuazione temporale, ed infine una ricca ed aggiornatissima bibliografia risulterà particolarmente utile per approfondire un argomento tanto vasto ed in continua revisione. Chi vorrà addentrarsi in questo mondo troverà qui raccolte in maniera sistematica informazioni che per il pubblico italiano sono risultate finora disperse in mille fonti.
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