I materiali fotografici costituiscono un patrimonio storico e artistico molto importante nel complesso panorama documentario presente negli archivi.
Nonostante l’evoluzione che i materiali fotografici hanno subito, in particolare con l’avvento delle nuove tecnologie e con lo sviluppo delle immagini digitali, oggi, a distanza di più di cento anni dalla nascita della fotografia, nella fotografia tradizionale si usano i medesimi componenti utilizzati in passato: ad esempio il bromuro d’argento, primario componente delle emulsioni sensibili e la gelatina, legante ove vengono depositati gli elementi sensibili alla luce.
Qui di seguito si faranno dei cenni sui principali costituenti di origine organica presenti nelle emulsioni e nei supporti, sul loro utilizzo nelle composizioni fotografiche nel lungo cammino della storia della fotografia, e soprattutto, sui vari tipi di possibile degradazione di origine biologica.
Si conferma l’importanza di continuare, anche sperimentalmente, lo studio dei problemi legati al biodeterioramento e alla conservazione dei documenti sensibili, per contribuire ulteriormente alla salvaguardia di questo materiale composito, riconoscendone oltre il valore artistico anche quello informativo, fondamentale per la memoria storica.
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Note
Abstract
Di: Donatella Matè, Maria Carla Sclocchi, Daniele Ruggiero
Estratto da Kermes 47 (Luglio-Settembre 2002) – pagine 41-53 + abstract
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