di Maria Salemi
pagine 176, illustrato in b/nero
Isbn: 9788840470184
Questo e’ un libro crudele, denso di rimpianti per una citta’ che gli Arabi, i Normanni, Federico resero grande e magnifica. Una citta’ che i viaggiatori attraversarono con occhi incantati, assorti in atmosfere di sogno, storditi dai colori e dai profumi. Una citta’ che, nonostante tutto, le dominazioni successive non sono riuscite a mettere in ginocchio ma che – derubata, violentata, straziata, venduta – dovrebbe eleggere a sua referente nei cieli Nostra Signora dello Spasimo, della sofferenza, del dolore. Una citta’ raccontata attraverso i luoghi che hanno assistito allo svolgersi di fatti di sangue, amori estremi, processi dei veleni, supplizi infamanti, eventi misteriosi e della quale, per una volta, non si descrivono semplici monumenti, ma la cultura multietnica e raffinata, il canto disteso delle voci che risuonano nei mercati, la festa violenta dei colori che esplodono nei vicoli e nei cortili, la sensualita’ dei profumi di zagara e gelsomino, il gusto pieno delle arance, delle mandorle, dei pistacchi, il sapore dei cibi di strada, delle bevande, dei gelati. Una citta’ da salvare dalle ingiurie del tempo e dell’oblio, da ammirare nella sua sofferente bellezza, da amare senza la speranza di poterla veramente comprendere.
Indice:
Le finestre della Vicaria sono tutte uguali…
Caudu e fridu sintu ca mi pigla…
Grinzosa, asciutta, con occhio di falco acuto e diabolico…
Ora la processione e’ partita e nessuno puo’ fermarla per nessuna ragione.
Or qui adunavansi questi settari…
Riunione segreta e misteriosa come quella de’ Beati Paoli…
Migliaia d’infingardi datisi al comodo mestier d’accattoni…
Cu’ fu lu mastru quali fabbricau lu catinazzu di Porta Filici?
Chidd ch’e’ di gran spaventu…
Il breve percorso sino a Palazzo Ponteleone si svolgeva per un intrico di viuzze buie…
La citta’ bislunga racchiude un mercato che l’attraversa da ponente a levante…
Palermo e’ innanzi tutto un’atmosfera…
La’, come un caleidoscopio io ammiravo i mille effetti di luce…
Antica e bella, splendida e graziosa…
Gode tutto l’huomo a spettacolo cosi’ bello…
Un teatro, dice il Villabianca, “all’italiana con pianta a ferro di cavallo”…
Saluti un mmi ni manca sunnu nervignu e forti…
Ma ecco che spunta un cantastorie…
Ego Rosalia Sinibaldi Quisquinae et Rosarum Domini Filia…
Viv a Palemmu e Santa Rusulia
Gioisci delle arance che raccogli…
La peggiore fatta a Palermo risale al medioevo…
Le acque sorgive vi sono abbondantissime…
Nun cchiu’ Villa, ‘un cchiuu’ funtani…
‘Ntra lu pettu nun ci ha cori Cui nun godi la Marina…
Brulica nell’ampio corso una folla…
Tuttavia la “passeggiata ideale in riva al mare”..
Quello che dice Brydone sulla passeggiata alla Marina e’ falso
Io sono sempre piu’ impressionato dalla larga porzione di occhi chiari tra i Sicialiani a Palermo
Ogni notte si hanno molte conversazioni particolari…
E’ forse impossibile ottenere la distinzione, la delicatezza, il fascino…
Al di sotto dei candelabri, al di sotto delle alzate a cinque piani…
L’essere trasportati e’ talmente insito nel gusto dei Palermitani…
La piu’ bella e la piu’ grande citta’ del mondo
In questa citta’ altro non vedo che una popolazione infelice…
Ci sono a Palermo belle strade, grandi e belle piazze, fontane pubbliche e fontane private…
Tanti erbi, tanti mali
Chi l’haju beddi e duci ‘sti figurinnia…
‘Ntra la reggia tgaverna di Bravascu
In un palazzetto piu’ piccolo, a due passi da casa Verdura…
Sette Donne di Fuora, una piu’ bella dell’altra…
Cenni di bibliografia
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