Il dipinto Davide e Golia fu realizzato da Tiziano entro il 1544 per il soffitto della chiesa di Santo Spirito in Isola (Venezia) insieme ad altre due grandi tele. Tiziano si ispirò al testo biblico, cogliendo il momento successivo l’uccisione di Golia: la testa in primo piano, è staccata dal corpo e reca la ferita provocata dal sasso; Davide è raffigurato in posizione di preghiera, con lo sguardo rivolto verso il cielo nuvoloso, squarciato da un raggio di sole. Nel 1656 l’ordine dei canonici agostiniani fu soppresso e la tela, insieme ad altre, fu trasferita a Santa Maria della Salute.
L’incendio divampato nell’agosto 2010 nel cantiere del Seminario arcivescovile di Venezia, che si estende anche sopra la sagrestia della Basilica della Salute, causò danni poco rilevanti all’edificio. L’acqua usata per spegnerlo, mista alla cenere e quindi con un pH molto elevato, s’infiltrò attraverso un foro nel solaio per finire con l’inondare il retro del grande dipinto di Tiziano. La mattina seguente, al momento del pronto intervento, ne era ancora presente una notevole quantità ed stato necessario inclinare il dipinto per farne colare una parte: il resto è stato estratto con un ago veterinario e un aspiratore, dopo la velinatura d’emergenza applicata prima di iniziare a progettare lo smontaggio dell’opera di Tiziano dal soffitto.
In ampie zone gli strati pittorici erano sollevati in scaglie che, incluse in gocce d’acqua, sembravano in procinto di disciogliersi. Fortunatamente le parti di pellicola pittorica più solubili erano quelle di restauro, ma gli strati preparatori erano ovunque molto compromessi e distaccati. Sulla superfici pittorica erano presenti colature brune dovute alla melassa presente nelle ultime foderature. Sul retro del dipinto era evidente la deposizione di cenere, via via più concentrata dove la quantità d’acqua andava riducendosi filtrando attraverso il dipinto.
Quando è stato possibile procedere con l’esame accurato dell’opera è stata predisposta una campagna diagnostica finalizzata alla conoscenza dei materiali originali, la verifica del loro stato di conservazione e il riconoscimento di eventuali prodotti di trasformazione o degrado.
INDICE:
Contesto storico artistico dell’opera e cenni sulla tecnica di esecuzione
I danni conseguenti all’inondazione causata dallo spegnimento dell’incendio
Le indagini scientifiche
Trasporto in laboratorio e rimozione della tela di foderatura
Stabilizzazione dei frammenti di colore
La scelta del consolidante
La riduzione delle deformazioni del dipinto
Costruzione del tessuto per la nuova foderatura
Il metodo di foderatura
Il montaggio su telaio elastico a scorrimento perimetrale e il nuovo fissaggio al soffitto
Il restauro del dipinto
Conclusioni
Bibliografia
Note
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Di Martina Patriarca, Roberta Bollati, Maurizio Coladonato
Estratto da Bollettino ICR N. 36 (Gennaio-Giugno 2018 – Stampato Agosto 2021) – pagine 51-70
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