Posto al centro di un’ampia conca nell’alta valle dell’Esino, Fabriano appartiene a quel novero di centri urbani di media grandezza che innervano il tessuto insediativo della Marca bassomedievale. La sua identità di “terra” – Un termine tecnico-giuridico impiegato nel linguaggio amministrativo dello Stato della Chiesa – indica in modo caratterizzante che non era né una città né un centro rurale, ma qualcosa di intermedio e di ibrido, dotato di proprie specificità che questa ricerca si propone di analizzare. Il primo secolo della storia comunale di Fabriano, compreso tra l’ultimo quarto del XII secolo e la fine del Duecento, mostra appieno la peculiarità del centro appenninico associativo e le forme di consolidamento delle istituzioni comunali rimandano a dinamiche caratteristiche di una comunità reale, la matura forma di organizzazione sociale instauratosi durante la seconda metà del Duecento, grazie soprattutto allo sviluppo economico e demografico imprime al centro appenninico una chiara fisionomia cittadina. Alla fine del XIII secolo, Fabriano risulta capace di controllare un’ampia fascia territoriale, è animata da una società urbana vivace e articolata, risulta inserita in circuiti commerciali di respiro sovraregionale, grazie soprattutto all’avvio della produzione cartaria che le garantirà fama nei secoli. Il libro intende ripercorrere tale parabola storica dedicando una particolare attenzione a cogliere lo stretto nesso esistente fra dinamica sociale, sviluppo economico ed evoluzione delle istituzioni.
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Fabriano in età comunale. Nascita e affermazione di una città manifatturiera
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