Dino Vannucci (1895-1937), medico chirurgo, era stato uno degli organizzatori di “Italia Libera” fiorentina, di cui divenne il vero capo. Ernesto Rossi ne tracciò il ritratto nel suo libro Non mollare. Libero docente in anatomia e istologia patologica, dopo i sanguinosi fatti del 1925 a Firenze fu costretto a riparare a Padova. Minacciato nella vita anche qui, emigrò in Brasile, dove negli anni diventò primario dell’Ospedale italiano di San Paolo. Morì per una setticemia contratta operando una paziente nello stesso ospedale.
“Malgrado siano ormai passati parecchi anni non ho certo dimenticato il periodo di fraterna confidenza in cui abbiamo vissuto a Firenze, e tutto quello che lo riguarda mi interessa come se mi riguardasse direttamente. Se avverrà un giorno che ci si incontri ancora sono sicuro che ritroverò sempre in lui l’amico che ho tanto amato fin dal primo giorno che lo conobbi: le anime come la sua non invecchiano né per il passar del tempo, né per la tristezza delle esperienze che il mondo loro impone”.
(Ernesto Rossi, dal carcere, alla madre, 29 marzo 1935)
“Dino Vannucci, Carlo Rosselli, Nello Rosselli, Enrico Bocci, Gaetano Pilati, Piero Gobetti, Camillo Berneri, Umberto Ceva, Eugenio Colorni, Leone Ginzburg, Mario Damiani, Giannantonio Manci, Gigino Battisti, tutti oggi scomparsi, e i più per mano fascista… Quale significato avrebbe la mia vita, e come potrei avere ancora fiducia negli uomini, se non li avessi, in un certo momento, incontrati sulla mia stessa strada? Su quale altra strada avrei potuto incontrarli? Il vero compenso ai nostri atti – dice giusto il Vangelo – ci viene come un sovrappiù: come qualcosa che non avevamo cercato, che non era dentro l’orizzonte del prevedibile, quando ci siamo decisi all’azione”.
(Ernesto Rossi, Non Mollare)
Un italiano che non mollò.
Dino Vannucci (1895-1937). medico antifascista fiorentino
da “Italia Libera” al Brasile
(nuova edizione, gennaio 2023)
A cura di Marta Vannucci e Giovanna Lori
Formato cm 13 x 18. Copertina a colori, con bandelle. Interno stampato in b/n, pagine 164. Gennaio 2032
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Marta Vannucci (Firenze, 1921 – San Paolo, 2021), a nove anni, insieme alla madre e alla sorella maggiore, raggiunge il padre in Brasile. Laureata all’Università di San Paolo, si specializza in biologia marina, ecologia e oceanografia biologica. Dal 1952 al 1969 è prima direttore scientifico e poi direttore generale dell’Istituto Oceanografico. Nel 1966 è la prima donna eletta nell’Accademia delle Scienze del Brasile, e rappresenta l’America Latina nel Comitato Scientifico Internazionale dell’Unesco. Nel 1970 una provvidenziale chiamata dall’Unesco la salva dalle persecuzioni della dittatura. Lavora fino al 1982 nella Divisione di Scienze Marine, in India e Messico. Nel 2001 ritorna a Firenze, dove continua a studiare e scrivere. Nel 2013 rientra a San Paolo.
Giovanna Lori è nata e vive a Firenze. Laureata in Lettere, ha insegnato Materie Letterarie negli Istituti Superiori. Ha pubblicato, con Giustina Mannelli, Storie di animali e di uomini, raccolta antologica di novelle di Luigi Pirandello, per la Collana Didattica del Centro Editoriale Toscano, Firenze (1994) e, sempre con Giustina Mannelli, Ingresso alla novella, per G. D’Anna Editore, Messina-Firenze (1998). Nel 2014 ha pubblicato, per Logisma Editore, Sia benedetta la sua memoria. Madre Ermelinda a Santa Verdiana, Firenze, 1943-1944. Nel 2019 ha pubblicato, con Nardini Editore, Era l’estate del ’44. Alessandra Settepassi la “Poggiolina” vittima dei nazisti.
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