“Mio Dio, sono incinta e non so di chi”: una gag che girava ai tempi del liceo, ma anche lo svolgimento di un tema proposto alla maturità. Si chiedeva ai candidati di affrontare le tematiche del mistero e della maternità e si raccontava che una studentessa avesse scritto questa frase e consegnato senza aggiungere altro. E nel romanzo “Come Nijinsky” di Sylvia Zanotto si parla proprio di questo: della scelta di crescere il proprio figlio, la propria figlia, da sole.
Un romanzo sull’essere madri, un romanzo femminista, dove si indaga il modo di sentire delle donne, scritto in prima persona; il tempo è quello presente. I dialoghi, quando ci sono, non hanno la forma classica, e come se fossimo a teatro si alternano e si intrecciano le parole di più donne, più voci, quelle delle sue amiche, e non solo; questo libro parla di vita che si mescola alla danza, alla musica e alla poesia. Senza arte, la vita perde il suo appeal.
“La danza è la danza così come l’ho vissuta, ispirandomi a due giganti della danza espressiva e del teatro-danza: Traut Faggioni e Pina Bausch”. Ma stare nei territori di confine è pericoloso: come Nijinsky si possono fare dei salti (voli pindarici) e poi perdere il senno. Conoscere la follia: è lei che alla fine ci abita, e si trova là dove andiamo. Alla protagonista Sonia succede un po’ questo: la sua mente si spacchetta in tutte le possibili identità che si nascondono nelle voci che sente, nelle vite delle sue amiche. E la scrittura lascia la magia delle parole che invece vorrebbero staccarsi dalla pagina e danzare.
Il volume contiene dieci immagini in bianconero, scattate da Leonardo Sgatti, che ritraggono Sylvia Zanotto e Clara Burgio che “danzano le parole”. L’autrice ha scelto di proporre una Playlist di accompagnamento alla lettura che può essere ascoltata su Spotify inquadrando il QR Code presente in una delle pagine iniziali.
Sylvia Zanotto
COME NIJINSKY
Collana Iena Reader-Fiction
Pagine 362, brossura con bandelle, cm 13×20, illustrato con 10 immagini originali, settembre 2024
Sylvia Zanotto Poetessa, danzatrice, performer. Nata al Brennero, da padre veneto e madre francese, si è dedicata negli anni allo studio dei linguaggi corporei (teatro, danza, yoga).
Si è formata con maestri di fama internazionale come Rena Mirecka, Iben Nagel Rasmussen, Marjorie Hayes, Jerôme Andrews, Julie Ann Stanzak. Nel 2011 è fra i soci fondatori del Caffè Letterario Le Murate di Firenze, di cui ha coordinato gli eventi e la comunicazione per dieci anni. Nel 2014 lancia il concorso letterario “Le parole nel cassetto”, giunto alla sua sedicesima edizione. Da sempre fa ricerca e si diverte ai confini delle lingue, dei linguaggi e della traduzione.
Ha tradotto dal francese per le edizioni Barbes e Clichy.
Ha pubblicato racconti in libri collettanei, poi si è dedicata alla poesia: con Nardini Editore nel 2016 Nodi e Vertigini, con Ensemble nel 2019 Mater Maia, con Kanaga e il Premio Léopold Senghor nel 2021 Tatuaggi e farfalle.
Conduce laboratori di poesia-danza. Da anni cura sulla sua pagina Facebook e altri canali online una rubrica per promuovere la lettura (“Io leggo sempre, di tutto, dappertutto. E tu?”).
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