autore: Angelica Degasperi
126 pagine, brossura, illustrato a colori
Isbn: 9788840400389
Poche materie possono vantare un ruolo tanto significativo e una presenza così costante nella vita dell’uomo come la terracotta che, entrata nella quotidianità degli esseri umani già in età neolitica, rappresenta ancora oggi una sostanza apprezzata e diffusa pressoché in tutto il mondo. Fragile, ma al contempo estremamente resistente agli agenti atmosferici ed alle azioni del tempo, la ceramica è considerata dagli archeologi il “fossile guida” per antonomasia, un merito che essa si è conquistata in virtù della quantità di reperti che la terra ha restituito e continua a restituire a testimonianza delle civiltà del passato. La continuità della sua produzione, soggetta agli inesorabili cambiamenti ed adeguamenti alle necessità del momento, la rende un documento oltremodo prezioso per identificare e ripercorrere usi, costumi e tradizioni, nonché idee e ideali delle varie società di cui essa, all’interno della struttura sociale, è l’espressione più diretta.
Il lavoro sviluppato nel libro nasce sostanzialmente da un moto di curiosità, una voglia di sapere che, contemplando vetrine e bacheche di musei e mostre temporanee, anziché essere soddisfatta, con gli studi svolti nel corso degli anni si è viepiù rafforzata ed accentuata. L’opportunità offertami con la stesura di una serie di articoli, concepiti per essere apprezzati da un pubblico appassionato ma non esperto del settore, mi ha dato modo di dare seguito ai miei interessi e di approfondire certi argomenti lasciati in sospeso in attesa di circostanze favorevoli che consentissero di tradurli in uno scritto. Ed è da qui che è conseguentemente maturata l’idea di raccogliere questi piccoli contributi in una miscellanea: questo lo spirito del lavoro, che da un lato spiega l’apparente incoerenza di tematiche molto diverse e cronologicamente lontane tra loro, dall’altro giustifica la scelta di trattare determinati argomenti a discapito di altri. Il volume riunisce e ripropone, infatti, con qualche lieve modifica del testo e delle immagini, gli articoli pubblicati negli ultimi anni ed è completato da altri contri buti ancora inediti che, abbracciando uno spazio temporale piuttosto ampio che va dall’antichità al rinascimento, focalizzano l’attenzione su particolari aspetti e funzioni dei manufatti ceramici. In quest’ottica, il libro non pretende di essere né una messa a punto dello stato degli studi, né di svolgere un ruolo manualistico; esso desidera soltanto essere uno strumento capace di attirare l’attenzione su alcuni temi da me ritenuti curiosi e stimolanti. Così, la scelta del titolo è stata dettata dall’obbiettivo del lavoro che, lontano dall’ambizione di esaurire la ricerca sui singoli argomenti e consapevole dei limiti che caratterizzano un’opera con una tale impronta, vuole offrire al lettore la possibilità di addentrarsi in modo piacevole e disinvolto nella vita quotidiana del passato. In questa prospettiva, il volume intende offrire un assaggio della grande varietà di funzioni che la ceramica è stata chiamata ad assolvere nel corso della storia. Più comunemente associata ad un contesto strettamente domestico legato al ciclo dell’alimentazione oppure al mondo dell’arte, i campi di applicazione della terra sono assai più numerosi e diversi tra loro. Sia nell’antichità che nel medioevo la ceramica era prepotentemente partecipe della vita dell’uomo cui forniva, sin dalla nascita, gli strumenti necessari non solo per soddisfare le prime necessità, ma anche per garantire agio, quiete e diletto a bambini e ad adulti. Essa faceva parte della quotidianità delle persone, al punto da accompagnarle – con funzioni a volte molto diversificate – per tutta la vita. Le finalità più elementari gravitavano evidentemente attorno alla preparazione dei cibi, alla loro conservazione, al trasporto, al commercio e al consumo, ma non poche erano orientate verso altri ambiti, affermandosi nel mondo dei giochi, dell’illuminazione, della professione della fede e – paradossalmente – delle dichiarazioni di ostilità. In molti casi la terracotta veniva scelta come compagna di viaggio, e non solo nelle attività commerciali e durante i lunghi cammini verso le maggiori mete di pellegrinaggio: si osserva come essa potesse svolgere un ruolo di trait d’union tra la vita e la morte, come il suo uso nella quotidianità domestica si protraesse anche oltre i limiti imposti dalla natura. Le attestazioni archeologiche di oggetti che, avendo accompagnato una persona durante la sua vita – a volte anche breve – continuarono a seguire il loro proprietario anche dopo il trapasso, sono numerose e comprendono giocattoli, vasetti in terracotta, salvadanai e molti altri manufatti, cui era affidato il compito di condurre il defunto verso il mondo dell’aldilà.
Avvalendomi soprattutto della documentazione materiale, ho voluto narrare di ceramica e facendo interloquire le testimonianze restituiteci dalla terra con altri tipi di documenti, come quelli scritti ed altri afferenti all’arte pittorica e scultorea, il tentativo è stato quello di far parlare le fonti materiali, di indurle a raccontarsi all’interno di un contesto storico, economico e sociale. Dato il carattere e lo scopo del lavoro, una trattazione analitica di queste tematiche non solo sarebbe stata fuorviante, ma sarebbe risultata addirittura inadeguata, per cui, trascurando i possibili approfondimenti, si è preferito rimandare agli studi specifici riportati nell’apparato bibliografico in calce che, pur essendo essenziale, registra tutti i testi ed i contributi impiegati per la redazione dei singoli capitoli.
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