L’intervento di restauro della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma è stata un’occasione per analizzare alcuni aspetti tecnici ed artistici, non rilevati fino a oggi, del ciclo decorativo costituito da dipinti murali, decorazioni a stucco, rivestimenti in marmo e dipinti su tela. L’intervento non ha riguardato le tre tele del Caravaggio ancora in ottimo stato di conservazione.
Le diverse tipologie di materiale di cui è composta la decorazione della Cappella Contarelli presentavano delle differenze conservative dovute soprattutto ai differenti interventi di restauro subiti nel passato. In particolare, nella volta erano evidenti gli effetti dello stacco dell’affresco centrale che aveva comportato il formarsi di moltissime abrasioni ej cadute di pellicola pittorica e, di conseguenza, reso necessari numerosi ritocchi pittorici di varia estensione. Si notavano inoltre, a luce radente, le impronte della tela, impresse nell’intonaco, utilizzata per proteggere la superficie durante l’operazione di stacco ed i residui “lucidi” della resina utilizzata per far aderire la tela stessa. La decorazione a stucco che fa da cornice all’affresco era stata in molte zone danneggiata e quindi ricostruita con malte di varia tipologia.
Gli affreschi dei riquadri laterali, illeggibili in quanto ricoperti da una diffusa patina biancastra, dovuta ad efflorescenze saline sovrapposte a polvere grassa, erano in realtà in buono stato di conservazione, sia per quanto riguarda i vari strati di costituzione dell’intonaco, sia per quanto riguarda la pellicola pittorica praticamente integra al di sotto delle patine chiare, tranne qualche piccola lacuna e ritocchi pittorici localizzati.
La decorazione a stucco del resto della volta era nel suo complesso ben conservata ma ricoperta da vari strati di scialbo, di colore grigio, a base di calce di gesso. Le dorature originali, in buono stato di conservazione, presentavano in molti punti ritocchi a porporina in gran parte alterata.
[…]Indice:
Cenni storici
Vicende conservative
Tecniche di esecuzione e materiali costitutivi
Stato di conservazione
L’intervento di restauro
Note
Di: Cristina Vazio
Estratto da Kermes 45 (Gennaio-Marzo 2002) – pagine 23-32
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