Il linguaggio classicista messo a punto da Annibale Carracci fu emulato a tal punto dagli allievi rendendo così tanto omogenea la produzione del maestro e dei suoi collaboratori da rendere spesso impossibile discernere gli apporti. In particolare gli ultimi anni di attività di Annibale Carracci rappresentano un banco di prova su cui la critica si è spesso arenata. Per le opere risalenti a tale periodo, infatti, sono spesso divergenti, se non opposte, le opinioni riguardanti il grado di autografia del maestro, l’entità di partecipazione della bottega e, all’interno di questa, l’individuazione del collaboratore all’interno di una rosa di personalità, ormai quasi pienamente sviluppate e autonome.
Esempio tipico di questa querelle critica è rappresentato dalla Susanna e i vecchioni della Galleria Doria Pamphilj, la cui complessa vicenda attributiva è stata solo di recente sciolta. In passato è stata ritenuta una copia del giovane Lanfranco da un originale creduto disperso di Annibale Carracci; successivamente riconoscendo delle incompatibilità stilistiche con quanto noto del Lanfranco, la sua paternità è stata spostata al Domenichino, mantenendone comunque lo status di copia da un perduto originale del Carracci. G. De Marchi ha infine ricondotto la paternità del dipinto ad Annibale su basi tecniche, stilistiche e documentarie, ricollocando nel suo giusto contesto una tessera relativa alla ancora problematica ricostruzione della tarda produzione di Annibale, isolandola da quella dei suoi allievi e collaboratori.
Tra le motivazioni tecniche addotte dal De Marchi vi è anche la presenza di una serie di pentimenti individuati grazie al solo attento esame visivo ravvicinato, di entità e numero tali da rendere inaccettabile per la tavola Doria Pamphilj lo status di copia. Su indicazione dello stesso studioso, in occasione di una campagna diagnostica condotta dall’ENEA presso la galelria Doria Pamphilj si è offerta l’occasione di indagare l’opera mediante la ricognizione radiografica di tutta la superficie pittorica e l’analisi in fluorescenza X (XRF).
INDICE:
Il supporto
Variazioni in corso d’opera
La tavolozza
Una scelta inconsueta che nella pittura di paesaggio avrà largo seguito
Confronti nell’ambito della tarda produzione carraccesca
Un bilancio sospeso…
Note
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Di Pietro Moioli e Claudio Seccaroni
Estratto da Bollettino ICR N. 29 (Luglio-Dicembre 2014) – pagine 21-30
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