Benvenuto Cellini fuse il Busto di Bindo Altoviti, forse in occasione della nomina di Altoviti a senatore romano intorno al 1546, oppure più tardi, come si può dedurre dalla Vita di Benvenuto Cellini (scritta per lui medesimo) in Firenze nella quale viene riportato che il modello in cera era pronto tra il 1549 e il 1550. La scultura è di dimensione maggiore del naturale, fusa in un unico getto utilizzando la tecnica di fusione diretta.
Il busto misura cm 105,5 d’altezza, 68,4 di larghezza e 40,5 di profondità, è aperto posteriormente e pesa 77 kg, La scultura è appoggiata su un piedistallo a tronco di piramide in bronzo, fuso separatamente. La composizione del getto è mediamente la seguente: rame 93%, stagno 5,0% e piombo 0,30%. La base contiene una quantità minore di stagno rispetto alla scultura.
[…] Sulle superfici piane del bronzo, degli abiti e del viso una pellicola di polvere mista a cere e oli, utilizzati in un passato recente, era sovrapposta a un film, più compatto e duro, composto da elementi apparentemente simili ma di più vecchia data.Minuscole pustole nero-verdi, numerosissime e spesse, aderivano alla superficie metallica, in alcuni casi erano inglobate nello spessore dei due films ma per lo più emergevano al di sopra di questi.
Nelle parti decorate i dettagli erano riempiti da spessi strati dello stesso materiale che rivestiva le parti piane, ma il loro colore era verde-grigio a causa della presenza di sali di rame.
L’origine delle pustole sulle superfici piane e dei sali di rame dei dettagli decorativi è dovuta al contatto della superficie metallica con materiali organici utilizzati nelle manutenzioni. Si trattava di cere, oli e grassi con un certo grado di acidità o di cere mescolate a sego animale che nel tempo hanno provocato la formazione di sali di rame verdastri. Abbiamo notato frequentemente lo stesso fenomeno su numerosi oggetti di rame e sue leghe (bronzo, ottone o leghe argento-rame) con depositi di cere e sego, e sempre in corrispondenza delle sgocciolature delle candele che, com’è noto, in passato erano spesso prodotte con una mescolanza di questi due componenti.
[…]Indice:
Dati relativi alla scultura
Tecnica di fusione della scultura
Tecnica di fusione del piedestallo
Supporto di ferro del busto
Il restauro
Note
Bibliografia
Peseo, Cosimo i e Bindo Altoviti: le tecniche esecutive dei tre grandi bronzi di Cellini
Abstract
Di Giovanni Morigi, Lorenzo Moriti
Estratto da Kermes 53 (Gennaio-Marzo 2004) – pagine 20-28 + abstract
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