L’avorio archeologico si distingue dall’avorio moderno per la trasformazione che la materia ha subito nel terreno in cui è rimasta per secoli: se riuscissimo ad immaginare gli influssi meccanici, chimici e termici ai quali l’avorio può essere sottoposto nel corso del tempo, potremmo comprendere come questa materia, così resistente quando è “nuova”, può deteriorarsi in maniera del tutto inaspettata.
Fra i danni più riscontrati sono le fratture complete e le prevedibili perdite delle parti al momento dello scavo. Essi nascono in buona misura dalla stessa natura della materia eburnea, che tende a spaccarsi lungo la venatura longitudinale, specialmente quando si tratta di spessori bassi o di pezzi cavi come nel caso della pisside. In circostanze come quelle che si verificano nei giacimenti archeologici, l’influenza meccanica può accentuare e aumentare il numero delle fratture e la loro entità. […]
L’opera in oggetto è la Pisside della Pania databile al quarto secolo del VI sec. a.C., rinvenuta nella necropoli della Pania a Chiusi nel 1873; è alta 29 cm, con diametro da 14,6 cm a 15,9 cm ed è conservata nei depositi del Museo Archeologico di Firenze. In origine è stata costruita da un pezzo unico di zanna d’elefante nella parte cava di spessore che varia da 1,5 cm a 3,5, e lavorata a bassorilievo all’esterno con rappresentazioni riprese dal poema omerico dell’Odissea. La lavorazione è di ottima esecuzione e il rilievo, che ha profondità varie, da 2 a 4 mm, è molto ben leggibile nella parte conservata. Le lacune sono molto ampie rispetto all’originale, ma allo stesso tempo abbiamo materiale sufficiente per riconoscere il tipo di lavorazione (bassorilievo), la materia (avorio), il tipo di oggetto (contenitore cilindrico) e il periodo storico di appartenenza, cioè il VI sec. a.C.
[…]Indice:
Osservazioni preliminari sull’avorio da scavo
Breve storia della pisside
Stato di conservazione e primi interventi
Il restauro in seguito all’alluvione
L’intervento di restauro odierno
Il consolidamento dell’avorio
Intervento sulle integrazioni degli anni ’70
Ricerca della forma della zanna
L’integrazione pittorica sulle decorazioni
L’evoluzione dei restauri archeologici in avorio
Note
Nei box:
Tecniche artistiche in avorio: il bassorilievo
L’altra pisside
Abstract
Di: Bettina Schindler
Estratto da Kermes 49 (Gennaio-Marzo 2003) – pagine 51-58 + abstract
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