Autore e regista di teatro, creatore di organizzazioni di promozione culturale e ideatore di iniziative in ambito teatrale ed editoriale ma anche politico, Andrea Di Bari, scomparso nel 2022, viene ricordato con questa pubblicazione che vede la testimonianza di amici, colleghi e collaboratori, perché resti viva la memoria di una figura così significativa, importante protagonista della vita culturale fiorentina ed esempio di creatività artistica e sapienza organizzativa.
Intellettuale apprezzato e legato fortemente a Firenze, sapeva miscelare la sua vena artistica con la capacità di coinvolgere enti e istituzioni in progetti nei quali cercava, prima che l’affermazione personale, di contribuire alla crescita culturale della sua città nella cui identità era totalmente immerso, perseguendo una dimensione non localistica, con vocazione internazionale. Il teatro, in particolare, era la sua passione e ragione di vita, ma il suo impegno lo ha visto fertile creatore anche nella produzione di contenuti della politica laica per un’Italia pienamente libera e repubblicana, nella tradizione familiare. La sua vita è sempre stata improntata al rispetto e alla tolleranza rispetto a persone e idee e quindi in questo senso “galante” come il suo lavoro nel teatro, dove si è conquistato il rispetto e l’amicizia di tutti coloro con cui ha collaborato.
Questo libro, dedicato alla figura di Andrea Di Bari, è nato su suggerimento di Franco Camarlinghi, partecipe di una lunga esperienza, politica e culturale, nella vita pubblica di Firenze, che ha coinvolto Anna Maria Meo, moglie di Andrea e sua compagna di lavoro per decenni, poi Direttrice del Teatro Regio di Parma. L’inserimento del volume nella collana editoriale “La scena fiorentina”, nata per felice intuizione di Andrea Di Bari, era doveroso e naturale viste le caratteristiche dei titoli già pubblicati e di quelli in programma. Camarlinghi e Meo hanno voluto far partecipare al ricordo di Andrea e della sua vicenda umana e professionale numerose persone fra le tante che lo hanno accompagnato a vario titolo nella vita privata e in quella pubblica, a partire dalla famiglia.
Il volume è strutturato in tre parti:
– la prima riporta gli interventi dei curatori, dell’editore e dei familiari;
– la seconda, molto corposa e varia, propone interventi di amici di Andrea, di colleghi e compagni di lavoro e infine di personaggi del teatro e del giornalismo che lo hanno incontrato e conosciuto nelle varie attività artistiche e nelle imprese culturali e politiche che hanno caratterizzato la sua attività;
– la terza rappresenta Andrea con una selezione di suoi scritti e una breve biografia tratta dalle sue carte.
Contributi dei curatori e di: Maria Alberti, Amedeo Bacci, Sergio Basile, Ennio Bazzoni, André Benaim, Luca Bertini, Antonia Brown, Maurizio Busia, Matelda Cappelletti, Umberto Chiummo, Patrizia Ciofi, Angela Dal Piaz, Cosimo Di Bari, Federico Di Bari, Giuliana Di Bari, Anita Dordoni, Francesco Ermini Polacci, Stefano Fabbri, Mario Falcini, Benedetto Ferrara, Gigi Ferrari, Marco Filiberti, Guido, Giannuzzi, Piero Guarnera, Tuccio Guicciardini, Roberto Incerti, Lucia Innamorati, Catherine Lee, Claudio Lorimer, Maura Maurizio, Franco Mazzocchi, Eleonora Negri, Ivano Nuti, Gigliola Paoletti Sbordoni, Massimo Percopo, Sergio Risaliti, Cristina Scaletti, Roberto Scaltriti, Maurizia Settembri, Francesco Tei, Roberto Toni, Isabella Valoriani, Adriana Vignali, Sylvia Zanotto.
Franco Camarlinghi, Anna Maria Meo (a cura di)
ANDREA, OVVERO IL TEATRO ELEGANTE
Collana. La scena fiorentina
Pagine 218, brossura con bandelle, cm 20×14, illustrato in b/nero, settembre 2023
La collana LA SCENA FIORENTINA, ideata e diretta da Andrea Di Bari, è dedicata a figure la cui opera è stata la migliore espressione della cultura di questa città e ha fortemente influenzato la produzione culturale italiana contemporanea: dal teatro alla musica, dalla danza al cinema e all’impresa dello spettacolo. I volumi, curati e scritti da protagonisti del settore, sono di agile lettura e si caratterizzano per l’autenticità delle testimonianze, l’accuratezza della rivisitazione storica, l’originalità dell’iconografia.
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