Nel seminario Il blu egizio dall’antichità al Rinascimento organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei il 25 febbraio 2021 si è dato conto dei risultati ottenuti nello studio della Galatea di Raffaello nella Villa Farnesina di Roma, dove è stato individuato l’utilizzo del blu egiziano, primo pigmento sintetico prodotto fin dal III millennio a.C. nel vicino oriente e in Egitto. È costituito da un silicato di rame e calcio e la sua caratteristica peculiare è quella di avere un’intensa fotoluminescenza nell’infrarosso indotta da una radiazione elettromagnetica nel visibile (VIL, acronimo di Visible-Induced Luminescence), e proprio questa proprietà è stata sfruttata per evidenziare la sua distribuzione spaziale nel dipinto della Galatea. Nel 2013 l’Istituto centrale per il restauro (ICR) ha esteso l’applicazione della fotoluminescenza alla lettura delle sezioni stratigrafiche sia lucide che sottili. Si può così definire in modo rapido e univoco la presenza del pigmento nella successione degli strati pittorici.
Al fine di verificare la presenza del blu egiziano anche in altri dipinti murali romani attribuiti a Raffaello è sembrato opportuno effettuare uno studio sulle sezioni stratigrafiche archiviate nel laboratorio di chimica dell’ICR. A partire dal 1952 sono state raccolte e catalogate le sezioni realizzate sulle opere oggetto di restauro o di studio e attualmente sono circa 7500. Per questo lavoro ne sono state selezionate alcune quasi tutte inedite, relative alla Galatea e alla Loggia di Psiche nella Villa Farnesina, alle Sibille in Santa Maria della Pace, al Profeta Isaia in Sant’Agostino e al frammento con putto conservato presso l’Accademia Nazionale di San Luca, opere realizzate tra il 1511 e il 1518.
In parallelo è stato condotto uno studio bibliografico per documentare la presenza del blu egiziano in manufatti di interesse storico artistico a partire dall’epoca medievale. […]
Indice dell’articolo:
Introduzione
Tecniche analitiche utilizzate
Descrizione delle sezioni
Risultati e discussione
Ricette per la produzione del blu egiziano
Evidenze medievali e rinascimentali del blu egiziano
Conclusioni
Bibliografia
di Giancarlo Sidoti, Claudio Seccaroni, Paola Santopadre
Apparso su Bollettino ICR 37 (Luglio-Dicembre 2018, stampato luglio 2022) – pagine 6-23
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