La realizzazione di volte in legno, in laterizi e a getto trova una larga diffusione nel cantiere storico del Mezzogiorno d’Italia nei decenni che segnano il passaggio tra il Settecento e l’Ottocento, con relazioni inedite tra contesti distanti, come la Francia e Parigi. Ponendo attenzione all’intreccio tra tradizioni costruttive locali ‘empiriche’ e saperi tecnici ‘colti’, il volume mette a fuoco le molteplici traiettorie della diffusione di soluzioni costruttive ‘leggere’ unitamente ai fattori all’origine del loro impiego, muovendosi attraverso siti urbani maggiori e contesti periferici.
Eventi improvvisi come i terremoti o la necessità di realizzare strutture resistenti agli incendi determinano risposte tecniche diversificate sebbene accomunate dall’impiego di materiali leggeri, frequentemente miranti a rispondere con efficacia alle sollecitazioni in contesti dall’elevato rischio sismico. L’avanzamento della scienza delle costruzioni, al contempo, contribuisce a rendere sempre più evidente la necessità di ridurre i carichi sulle strutture preesistenti, spesso fragili e non in grado di sopportare pesi derivanti dalle volte in muratura. Con tale sfondo tematico, il volume delinea aspetti rimasti in ombra entro una lunga Storia del costruire, connotati ancora da viva attualità e da considerarsi quali imprescindibili nodi conoscitivi per un intervento culturalmente consapevole dei significati storico-costruttivi del patrimonio architettonico.
The construction of wooden, brick and unreinforced concrete vaults was widespread in the historical building sites of Southern Italy in the decades between the 18th and 19th centuries, with original connections between distant contexts, first and foremost France and the city of Paris. The book focuses on the multiple trajectories of the diffusion of ‘lightweight’ building solutions and the factors behind their use, moving through major urban sites and ‘peripheral’ contexts, and taking into account the intertwining of ‘empirical’ local building traditions and ‘learned’ technical knowledge.
Sudden events such as earthquakes or the need to build fire-resistant structures demand different technical solutions, having in common the adoption of lightweight materials, which frequently represents an effective response in contexts of high seismic risk. At the same time, advancements of Building Science highlight the need to reduce the loads on existing structures, often fragile and unable to bear the weight of masonry vaults. With this thematic background, the book outlines aspects that have remained in the shadows of a long Construction history. They represent essential cognitive nodes for a culturally aware intervention in the historical-constructive significance of architectural heritage.
VOLTE LEGGERE
Saperi e magisteri costruttivi tra Napoli e l’Europa
di Lia Romano
Collana Architettura e restauro / Series Architecture and restoration
Pagine 412, Brossura con bandelle, Stampa bianconero con parte a colori, dicembre 2021
Abstract in English
INDICE
Prefazioni
Valérie Nègre
Camilla Mileto, Fernando Vegas López-Manzanares
Introduzione
VOLTE LEGGERE
ARCHITETTURA E TERREMOTI. LA RISPOSTA AL DANNO SISMICO NEL DIBATTITO EUROPEO DEL TARDO SETTECENTO
ALL’ALBA DEL DECENNIO FRANCESE. IL TERREMOTO DEL 1805 TRA EMERGENZA E PRIMA REMISSIONE DEI DANNI NEL REGNO DI NAPOLI
Dentro la catastrofe. Istituzioni e tecnici tra Napoli, Contado di Molise e Terra di Lavoro.
Lo scenario e la geografia dei danni nelle descrizioni dei contemporanei.
Consolidamento antisismico e regola dell’arte. Ricadute operative a Napoli e in Terra di Lavoro (1805-1806).
DAL SISMA ALLA RICOSTRUZIONE. LE VOLTE NELLA LETTERATURA TECNICA DI PRIMO OTTOCENTO TRA NAPOLI E PARIGI
Competenze e istituzioni per la formazione all’intervento sul patrimonio costruito
L’influenza della trattatistica francese sull’evoluzione della Scienza del Costruire nel Mezzogiorno d’Italia.
Esempi da manuale. Volte leggere in legno, mattoni e pomici nella letteratura tecnica.
«Delle volte in vasi vuoti». Gli orizzontamenti voltati in tubi fittili nella trattatistica.
TRA CENTRO E PERIFERIE DEL REGNO. LA PROGETTAZIONE DELLE VOLTE IN PROVINCIA DI MOLISE DOPO IL SISMO DEL 1805
Influenze culturali, ingegneri e maestranze locali: un intreccio di competenze.
Variazione dei sistemi voltati in legno: «lamie finte con canne» e «a colo di gesso».
«Strutture che combattono coll’eternità»: le volte «a cimenti» e in laterizi.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE NEI CANTIERI DEL NAPOLETANO DURANTE LA RESTAURAZIONE
Il controllo delle spinte e la costruzione di strutture voltate ‘leggere’.
Una volta «in fabbrica di pomice». La cupola della chiesa di Santa Croce a Torre del Greco.
Prime sperimentazioni sulle volte sottili in laterizio nei cantieri reali.
«Costruzioni leggiere» a confronto: la volta dello scalone del Palazzo Reale di Napoli.
TRA NAPOLI E L’EUROPA. MIGRAZIONI DI SAPERI PER LA COSTRUZIONE DI VOLTE IN TUBI FITTILI
Tra reinterpretazione e sperimentazione. Le volte in poteries creuses a Parigi tra Settecento e Ottocento.
Conoscenza e diffusione delle volte in tubi fittili nei contesti d’Oltralpe: Londra, Berlino e San Pietroburgo.
Dai contesti d’Oltralpe al Regno delle Due Sicilie. Le volte in «vasi figulini»
MEMORIA DELL’ANTICO NELLE STRUTTURE VOLTATE TRA TARDO SETTECENT E PRIMA META’ DELL’OTTOCENTO
Permanenze e trasformazioni. Innovazione e archeologia delle tecniche costruttive.
Tra imitazione e reinterpretazione. Gli architetti stranieri e la ‘riscoperta’ delle volte romano-bizantine.
CONOSCENZA STORICO-COSTRUTTIVA E PROGEETTO DI CONSERVAZIONE
English Summaries
Elenco delle abbreviazioni
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice dei luoghi
Lia Romano, architetto, dottore di ricerca in Beni Architettonici e Paesaggio: Storia e Restauro, è Assegnista di ricerca in Restauro nel Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Tra il 2018 e il 2019 ha partecipato come borsista post-doc al progetto Naples Digital Archive. Moving Through Time and Space in collaborazione tra la Bibliotheca Hertziana di Roma e il Centro Interdipartimentale CIRICE dell’Ateneo fridericiano. È stata Visiting Scholar presso l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne di Parigi (Institute d’histoire moderne et contemporaine) nell’ambito del programma di mobilità ATLAS finanziato dalla Fondazione Luigi Einaudi Onlus di Torino e dalla Fondation Maison des Sciences de l’Homme de Paris. Dal 2014 svolge attività di ricerca nell’ambito del Restauro presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, partecipando a ricerche universitarie interdipartimentali inerenti a temi connessi alla conoscenza e al restauro del patrimonio architettonico e archeologico. Parallelamente collabora alle attività didattiche nei corsi di Restauro, tenendo seminari e lezioni dedicati alla storia della costruzione e al progetto di conservazione. Accanto alle tecniche costruttive storiche e alla loro circolazione, si interessa di problematiche di intervento nei centri urbani in via di spopolamento. Relatore, anche ad invito, in Convegni nazionali e internazionali, pubblica i risultati delle proprie ricerche in riviste scientifiche, volumi collettanei e Atti di convegno.
Lia Romano is an architect, PhD in Architectural Heritage and Landscape: History and Restoration. She is currently a post-doctoral research fellow in Restoration at the Department of Architecture of the University of Naples Federico II. Between 2018 and 2019 she participated as a post-doctoral fellow in the project “Naples Digital Archive. Moving Through Time and Space” in collaboration between the Bibliotheca Hertziana of Rome and the CIRICE Interdepartmental Centre of the University of Naples Federico II. She has been Visiting Scholar at the Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne in Paris (Institute d’histoire moderne et contemporaine) as part of the ATLAS mobility programme funded by the Fondazione Luigi Einaudi Onlus in Turin and the Fondation Maison des Sciences de l’Homme in Paris. Since 2014 she has been carrying out research activities in Restoration at the University of Naples Federico II, taking part in interdepartmental research on the conservation of architectural and archaeological heritage. In the same University, she has been collaborating in the Restoration courses, holding seminars and lectures dedicated to construction history and conservation. Her research focuses on historical building techniques, the circulation and transmission of building knowledge, and the issues relating to the intervention on depopulated urban centres. She is a speaker, also by invitation, at national and international conferences, and publishes the results of her research in scientific journals, collective volumes, and Conference Proceedings.
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