Questo articolo tratta dell’intervento di restauro del Perseo, una delle sculture marmoree dell’apparato decorativo della Vasca dell’Isola del Giardino di Boboli a Firenze. L’opera è di Giovan Battista Pieratti e fu realizzata negli anni ’30 del Seicento in occasione della seconda fase di ampliamento del giardino verso Porta Romana voluta da Cosimo II e diretta, a partire dal 1612, da Giulio e Alfonso Parigi.
La grande vasca ovale con l’Isola al centro, collegata da due passarelle alla terraferma, fu costruita a partire dal 1618 e ospitava inizialmente un altro tema scultoreo, sostituito attorno al 1637 con la Fontana dell’Oceano del Giambologna.
La scultura restaurata a Boboli rappresenta Perseo che a cavallo di Pegaso si accinge a salvare Andromeda dal mostro marino. Appare subito evidente l’incongruenza iconografica del Pegaso rappresentato non come cavallo alato, ma come ippocampo; ciò è imputato al riuso. L’opera è totalmente esposta all’aperto nell’ambiente agreste del giardino di Boboli e collocata nella Vasca in parziale immersione. Presenta perciò quei fenomeni di degrado tipici di questa situazione conservativa, dovuti essenzialmente all’azione concomitante e combinata di fattori di tipo fisico, chimico e biologico.
Di Stefano Pasolini
Estratto da Kermes 88 (Ottobre-Dicembre 2012) – pagine 21-30
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