Questo contributo si basa sulla ricostruzione sperimentale dei processi artigianali. I reperti di origine sono la fibula ad arco CBTn4328, datata alla metà del VI secolo, facente parte delle collezioni archeologiche del Castello del Buonconsiglio di Trento e la placchetta a “S” in argento con decorazione a motivo equino proveniente dalla tomba 4 di Trezzo d’Adda (MI) (inv. n. ST.47899), datata alla metà del VII secolo e conservata presso il Civico Museo Archeologico di Milano.
Durante il restauro dei due reperti metallici longobardi è stata rilevata la presenza di cloruro di argento, precisamente sotto forma di piccoli punti presenti a distanza regolare sui decori niellati. Una presenza da ritenere verosimilmente intenzionale con funzione decorativa oppure sigillante e/o di protezione di un tratto particolarmente elaborato e più esposto all’usura. Nell’articolo si documenta la ricostruzione sperimentale del niello
– I reperti
– Il niello e la ricostruzione sperimentale
– Il cloruro di argento
– Note
– Bibliografia
– Abstract in English
Di Matteo Alessandro Pacini
Estratto da Kermes 92 (Ottobre-Dicembre 2013) – pagine 57-63
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